Alberto Boatto

Alberto Boatto (1929) è una delle personalità più originali della critica d’arte in Italia dell’ultimo mezzo secolo. Sin dai primi anni Sessanta, e fino a oggi, ha alternato importanti studi su momenti salienti dell’avanguardia di primo Novecento (dada, Marcel Duchamp), sui caratteri estetici e culturali del moderno, dalle sue origini ottocentesche in avanti, e saggi militanti sulle tendenze più recenti delle arti visive (new dada, pop art, arte povera, arte concettuale) sempre colte al loro primissimo apparire. Ha fondato e diretto le riviste «cartabianca» e «Senzamargine» (1968-69) e «La città di Riga» (1976-77). Tra i suoi libri: Pop art (1967, nuova edizione Laterza 2015), Cerimoniale di messa a morte interrotta (Cooperativa Scrittori 1977), Lo sguardo dal di fuori (1977, nuova edizione Castelvecchi 2013), Della ghigliottina considerata una macchina celibe (1988, nuova edizione Scheiwiller 2008), Della guerra e dell’aria (Costa & Nolan 1992), Narciso infranto. L’autoritratto moderno da Goya a Warhol (Laterza 2002, nuova edizione 2015) e Di tutti i colori. Da Matisse a Boetti, le scelte cromatiche dell’arte moderna (Laterza 2008).

Alberto Boatto
Ghenos Eros Thanatos
e altri scritti sull'arte (1968-1985)