«Chi era Karine Velle? Ho molti più elementi 
di chiunque altro per rispondere a questa domanda, ma temo che prima dovrò dimenticare 
tutto ciò che credevo di sapere.»

Francia, metà anni Settanta. Simon Nédellec, disilluso consigliere personale del presidente della Repubblica, si trova in missione a Tahiti in compagnia della moglie Isabelle quando, a più di 15.000 chilometri di distanza, in un appartamento parigino, viene trovata morta l’attrice Karine Velle. Giace nel letto, nuda, senza segni di violenza, un tubetto di sonniferi vuoto sul comodino. Cosa lega questo decesso alle vicende politiche del Paese? La polizia inizia a indagare ma, tra insospettati intrighi di palazzo, agenti segreti e misteriose lettere ritrovate, il garbuglio non fa che infittirsi.
Paul Guimard affonda la penna nelle pieghe dei caratteri e delle relazioni dando voce a ognuno dei personaggi coinvolti: una vicina di casa assediata dai parenti, un prete alla deriva, un’adolescente in crisi, un dongiovanni sovietico e altri ancora. Dosando con maestria suspense e rivelazioni, Le coincidenze inevitabili registra testimonianze come in un’ideale aula di tribunale, e compone un esemplare romanzo sugli enigmatici giochi della sorte.

Paul Guimard (1921-2004), giornalista, romanziere e commediografo francese, è stato un intellettuale versatile, amico di registi e politici come Jacques Demy e François Mitterrand. Compagno di vita della scrittrice femminista Benoîte Groult, condivideva con lei la passione per l’oceano e la navigazione. Le cose della vita, pubblicato nel 1967, è il titolo che l’ha consacrato. Grazie alla sua trama perfetta e serrata ha ispirato diverse trasposizioni cinematografiche: una del 1970, per la regia di Claude Sautet, con Michel Piccoli e Romy Schneider, e un’altra (piuttosto catastrofica) del 1994, con Richard Gere e Sharon Stone. Vincitore del Prix des libraires, regolarmente ristampato in Francia da più di cinquant’anni, è oggi considerato un libro di culto.

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