Il più importante giornalista d’inchiesta tedesco, autore dello shoccante Faccia da turco, autentico pugno nello stomaco della Germania degli anni Ottanta, torna a travestirsi e infiltrarsi con consumata abilità d’attore per mostrare il mondo dell’emarginazione sociale in tutta la sua cruda realtà, dandone testimonianza in prima persona. Vivendo da extracomunitario di colore, impiegandosi in un call center o dormendo all’addiaccio con i senzatetto nel giorno più freddo dell’anno, Wallraff svela l’inferno del precariato e il terzo mondo della porta accanto. Cinque reportage per raccontare dall’interno lo sfruttamento e la miseria nella ricca Germania, solo in apparenza immune da ogni crisi. Il volume è arricchito da una nuova e rivelatrice indagine sugli errori e gli abusi della psichiatria contemporanea.

Günter Wallraff (1942) è
 il maestro del giornalismo d’inchiesta europeo e una delle coscienze morali della Germania contemporanea. Il suo metodo d’indagine, che lo porta a infiltrarsi sotto copertura negli ambienti più disparati denunciandone gli abusi e le ipocrisie, è ormai leggendario e ha fatto scuola in tutto il mondo. Nei paesi scandinavi il suo nome è divenuto un verbo (in svedese wallraffa). Con Faccia da turco (1986), resoconto di un anno da operaio straniero nella civilissima Germania, ha rivelato il razzismo quotidiano dietro l’aura di tolleranza e accoglienza della Repubblica Federale.

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