Marilena Renda

Arrenditi Dorothy!

  brossura con alette
  febbraio 2015
  184 pagine     € 16,00  € 15,20
  isbn 9788898038534
  prefazione di Antonella Anedda
«L’unica cosa che Dorothy sa è che il cuore si può inventare, e il coraggio
si può improvvisare.»

Si riparano bambole, in questo libro ricco e strano: si pone cura, svagata e insieme puntigliosa, alle scuciture di un’esistenza alla quale si allude di continuo, ci si avvicina indefinitamente, non la si raggiunge mai del tutto. È narrativa? È poesia? Prosa in prosa? Autobiografia? Tutto questo e niente del genere. È un campionario di case di nessuno, una raccolta di favole per addormentare una bambina troppo adulta, un ricettario di paure e perversioni così piccole che inquietano davvero. È un trattato su come «immaginare la felicità che è dentro il disastro». Ed è, forse soprattutto, una dichiarazione d’amore – e d’odio – per un’arte sorella, o pallida madre, come il cinema.

Falserighe, ha sempre chiamato queste sue prose Ma­rilena Renda: riferendosi al modo in cui ciascun “pezzo” concresceva da un’immagine-innesco, un fotogramma isolato che con la storia del film da cui è tratto, forse, più nulla ha a che vedere. Eppure quelle immagini enigmatiche finiscono per sopravvivere, a distanza, nello sviluppo paradossale che, episodio dopo episodio, di questo collage sfuggente – misteriosamente – fa una storia.

I primi frammenti di questo libro uscirono in rete nel 2008. Posso dire di averlo visto nascere: intanto perché vivevo, allora, insieme alla sua autrice; ma soprattutto perché è stato anche nel dialogo con lei che, da ben prima, ha preso corpo «fuoriformato». Così che mi pare questa, oggi, la sua giusta collocazione. Da allora, al pari della sua autrice, il libro non ha avuto pace. Come la ragazza della fiaba con le scarpette rosse o quell’altra, nel Mago di Oz, alla quale la Strega Cattiva dell’Ovest, invano, intima di arrendersi.

A.C.

Marilena Renda, nata nel 1976, ha vissuto a Gibellina, a Palermo, a Roma e a Milano, dove insegna, traduce e scrive. Nel 2010 ha pubblicato per Gaffi la monografia Bassani, Giorgio. Un ebreo italiano e nel 2012 per Dot.com Press il poema Ruggine.

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