06/12/2017
È un personaggio complesso, Gilgi, meravigliosamente complesso, e ben lungi dallo stare immobile.
14/03/2017
La Keun descrive, con straordinaria coscienza, quella trasformazione della donna in persona che si compirà di lì a qualche anno, mostrando anche un’indiscutibile consapevolezza del proprio tempo (e già ricorre, nel testo, quel senso di colpa che ritroveremo, poi, in tanta letteratura tedesca) – in un tempo che era già terribilmente cruciale per la Germania, tutta chiusa in quel suo “amore importuno per la patria” – che, non a caso, alla Keun costerà la censura, anche in Italia.
18/01/2017
Colpisce, nel romanzo, la progressiva evoluzione della lingua, che da sincopata, involuta, infantile e netta si fa via via, di pari passo con la maturazione della protagonista, cogitabonda, articolata, e raggiunge vertici di alta poesia e abbaglianti intuizioni.
11/01/2017
Gilgi è un personaggio che – pur essendo fortemente ancorato al suo tempo – è anche completamente fuori da esso, perché gli è sopravvissuto e lo ha superato.
25/11/2016
Un libro, insomma, che comunica e s’intende alla perfezione col lettore del 2016, ma che conserva il fascino di un tempo altro, perché in sintonia con il filone della grande letteratura espressionista della Germania anni Trenta. Allucinato, straniato, folle, e allo stesso tempo fatto di una scrittura personalissima, pervasa di humor, ironica, frizzante.
24/11/2016
La protagonista del romanzo di Irmgard Keun, uscito in Germania nel 1931 e ora tradotto dalL’orma editore, è una “nuova donna”. E se il suo essere moderna, negli anni Trenta, gira attorno alla voglia di autonomia, di jazz, di baci e di carezze, il suo essere moderna oggi persiste nella complessità delle zone buie che le appartengono.
25/11/2016
Un gioiello di stile capace di raccontare con leggerezza e ironia una donna che non si arrende, alla tumultuosa ricerca di una sottile, ingorda, dirompente felicità.
18/12/2016
Non ha tempo da perdere Gilgi, deve seguire la sua strada, lavorare, lavorare, correre, non sprecare nemmeno un minuto, fare esercizio, camminare, non perdersi in inutili chiacchiere, lavorare ancora, guadagnare il più possibile, risparmiare, mettere da parte tutto il denaro che le servirà per andare in Francia, in Spagna, e chissà altro dove.
22/03/2017
Come quella del suo alter ego letterario, la vita di Irmgard Keun appare mossa da un’appassionata ricerca della felicità, dalla difesa della sua libertà di esistere e di essere donna, che si svolge con un tono lirico e al tempo stesso scanzonato. È una lotta che non ammette sconti,
17/01/2017
Sorprende quindi la modernità di questo personaggio, la sua carica di autorealizzazione.
22/12/2016
Gilgi è l’Io assediato dal Tu e dal Noi, queste forze altre che sembrano rifletterci in uno specchio deformante. Strattonata com’è da “i pensieri […], i desideri altrui, il piacere altrui, la malinconia altrui”, Gilgi non riesce a evitare di frantumarsi.
13/04/2017
In alcuni casi la protagonista di un romanzo può anche diventare la destinataria di una lettera di una lettrice...
17/03/2017
Keun ricorre a periodi brevi e spezzati per conferire un ritmo frenetico e inesausto alla sua scrittura. Questo romanzo si legge correndo, cercando di mantenere il passo con i suoi repentini cambi di prospettiva, con il suo alternarsi fra pensieri profondi, dialoghi civettuoli, minuziose descrizioni di sentimenti e paesaggi.
19/02/2017
Una spirale di ossessione sentimentale e spaesamento emotivo che azzecca una fruttuosa distanza dai cliché del melò,
18/09/2017
Spaventoso a volte ciò che riesce a fare l'amore. Sentirsi così dipendente da qualcuno, sapere di non riuscire a vivere se non accanto alla nostra persona, annullarsi del tutto per sopravvivere.
12/12/2017
Il tema dell'emancipazione femminile è il punto di partenza del romanzo: in un percorso disseminato di ostacoli, in un contesto storico e sociale delicato, con un linguaggio sincopato all'inizio e sempre più incalzante nel prosieguo della narrazione, Gilgi si dimostra una di noi, nella sua voglia di riscatto, nella ricerca della libertà, nell'abbandonarsi all'amore, per poi di nuovo mettere se stessa al primo posto.
21/07/2017
"Gilgi, una di noi" tra i migliori libri del 2017
03/04/2017
La forza incontrastabile, la grinta, l’energia e la sete di indipendenza e di realizzazione di sé di una donna che, nell’Europa devasta degli anni Trenta, si perde e si ritrova
30/09/2018
Gilgi, una di noi è un romanzo perfetto per un film di Audrey Hepburn. Una piacevole frivolezza e un profondo impegno sociale. Sa di cipria e eau de toilette ma anche di lacrime e amarezza.
24/05/2017
Gilgi è una donna a cui vorrete bene già dopo poche righe, che vi farà sorridere ma anche incupire, e di cui, non appena concluse le 200 pagine, sentirete terribilmente la mancanza perché ormai è diventata una di voi.
09/04/2017
Confusione, annebbiamento, vertigine; queste sono le sensazioni con cui il lettore si scontra leggendo il romanzo della Keun.
17/01/2017
Un gioiello di stile che racconta con leggerezza e ironia una donna alla tumultuosa ricerca di una sottile, ingorda, dirompente felicità.
18/01/2017
Gilgi, da piccola donna precisa e ordinata, si trova in balia di sentimenti che non sa gestire, scissa tra ciò che vuole essere e ciò che si aspetta la società.
08/01/2017
Con la sua quotidianità, con le sue scelte, Gilgi riesce ad essere più dirompente di un volantino politico. Non c’è da stupirsi se qualcuno ha voluto censurare i pensieri e la storia
di Gilgi, frutto della sua voglia di vita, della sua capacità di lasciarsi coinvolgere dagli incontri di ogni giorno.
01/01/2017
Gilgi è una donna incredibile. Piena di coraggio, forza, umiltà e allegria. Una lettura magnifica e senza dubbio da consigliare!
11/01/2017
Con una scrittura semplice, ironica il lettore entra negli anni 30 con grande naturalezza.