
Gustave Flaubert
Al collegio degli Oratoriani di Vendôme s’iscrive un nuovo allievo, di umili origini e di scarso rendimento. L’unico ad accorgersi che in quel figlio di poveri conciatori brucia il fuoco del genio è un suo compagno di classe, il quale decide di raccontarne la folgorante storia di ascesa e declino dando così forma a uno dei più singolari romanzi dell’Ottocento.Attraverso la creazione della figura fragile e preziosa del protagonista, Balzac analizzò e sublimò le tendenze più irrazionali e distruttive della propria indole tempestosa. Esemplare parabola di un essere eccezionale, Louis Lambert (1832) è infatti anche un’opera di forte impronta autobiografica, dove si rispecchiano le inquietudini spirituali e le aspirazioni filosofiche di uno scrittore che rischiava di essere fagocitato dalla propria stessa grandezza.
Honoré de Balzac (1799-1850), scrittore prolifico e vulcanico per antonomasia, condusse un’esistenza assediata dai creditori, mossa tra viaggi e salotti, e consumata in progetti sempre iperbolici, spesso fallimentari. Nella sua inesauribile creatività edificò un’opera che per vastità e ambizione non ha uguali nella storia della letteratura mondiale: il ciclo di romanzi e racconti de La Commedia umana, cui appartiene, compreso all’interno dei cosiddetti «studi filosofici», anche questo Louis Lambert, uno dei testi preferiti dello stesso Balzac con il quale l’autore volle «lottare contro Goethe e Byron».