«Una nuova creatura è nata: il Mayerling. 5.000 metri cubi di cemento. E una presenza oscura, intrappolata lì dentro, di cui s’ignorano estensione e peso.»

Quale imperscrutabile mistero si cela dietro i cancelli del condominio Mayerling?
Tra le mura di questa «dimora di pregio» sorta nel centro di Rouvières con una promessa di pace e benessere per i suoi inquilini, i contorni del possibile si slabbrano e la realtà prende una piega inattesa: la famiglia Lequennec è attanagliata dai mefitici attacchi di un impianto idraulico in rivolta; l’attempata signora Camy si ritrova a insidiare la virtù di giovani e nerboruti traslocatori; il placido signor Paul pianifica lo sterminio dei suoi chiassosi vicini di casa; mentre nei meandri del seminterrato una macchina infernale sembra risvegliarsi...
Con un tono divertito cui fa da contraltare un’implacabile critica dell’ipocrisia e della pusillanimità borghese, Quiriny stila l’esilarante cronaca di un palazzo che prende vita e tenta in tutti i modi di fagocitare i propri ospiti.
In un crescendo di situazioni grottesche e perturbanti – nelle quali risuona la voce di Perec e Ballard, e si assapora il piglio comico di Wodehouse e Daninos – L’affare Mayerling compone tessera dopo tessera il variopinto mosaico di un’umanità prigioniera dell’assurdo, messa in scacco dai suoi stessi sogni.

Bernard Quiriny (Bastogne, 1978) è ormai considerato l’erede del grande Marcel Aymé, il maestro della letteratura fantastica francese. Vincitore di numerosi riconoscimenti (Grand Prix de l’Imaginaire, Prix Victor-Rossel ecc.), docente di diritto all’Università della Borgogna, collabora come critico con alcune delle più importanti riviste francesi tra cui «Le Magazine Littéraire».

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