«La famiglia è una società di capitali.»

Lipa ha tredici anni ed è da poco stata eletta dipendente del mese in quell’impresa molto particolare che è la sua famiglia. In un mondo in cui il lavoro è scomparso, ma tutti ancora lo cercano, il padre ha deciso di mettersi in proprio e crescere i figli come quadri di un’azienda, educandoli alla più rigida disciplina imprenditoriale, con esiti spesso surreali.
A differenza dei loro coetanei «disoccupati», Lipa e il fratellino Berti non hanno mai conosciuto i banchi di scuola, ignorano cosa sia il tempo libero e disprezzano la gratuità dei giochi e dell’arte. Ma infanzia e adolescenza s’insinuano comunque nelle loro esistenze alimentando il fumettistico eroismo di Berti e le prime inquietudini amorose di Lipa, vivace narratrice del romanzo. Sordi alle ragionevoli proteste della madre, questi sedicenti «imprenditori» si lanciano in avventurose esplorazioni di fabbriche dismesse in cerca di rottami e reperti industriali, con una misteriosa impresa rivale sempre alle calcagna.
Animata da una lingua originale e inventiva, in bilico tra tenero lirismo e gergo tecnologico, Imprenditori è una favola commovente e visionaria sulle peripezie di una famiglia a conduzione aziendale e, al tempo stesso, una lucida e ironica riflessione sulla natura del lavoro.

Nato a Opole in Polonia nel 1979, Matthias Nawrat si è trasferito in Germania all’età di dieci anni per poi studiare Biologia a Friburgo e Heidelberg. Autore bilingue, scrive i romanzi in tedesco e riserva il polacco alla poesia. Insignito di alcuni tra i più prestigiosi premi letterari tedeschi, ha raccontato con toni picareschi il Novecento e le ansie e le speranze del nostro tempo.
Imprenditori. Una favola famigliare è il suo primo romanzo tradotto in italiano. De L’ospite triste, vincitore del premio letterario dell’Unione europea, il «Frankfurter Allgemeine Zeitung» ha scritto: «un romanzo di grande forza letteraria e profondità filosofica… Assolutamente impressionante».

volumi correlati
Antoine Volodine
Angeli minori
Carolina Schutti
L’erba di ieri
Anna Seghers
Transito