«Non bisogna rammaricarsi troppo per la cattiva salute. Spesso è proprio il fardello di un animo troppo grande a piegare il corpo.»

Autore della più grande cattedrale letteraria del Novecento, Marcel Proust (1871-1922) ha messo del genio anche nelle sue malattie. Tormentato dall’asma, dall’insonnia e dai mille mali degli ipocondriaci, ha saputo trasformare l’infermità in vocazione artistica. Nelle lettere a poeti, editori e medici chiede e dispensa diagnosi, riflettendo sulla sofferenza come forma di conoscenza di sé.

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