L'orma editore al Salone Internazionale del Libro di Torino

Vi aspettiamo allo stand G38 e domenica 11 alle 14.30 per l'anteprima di "La terra della prosa" con Andrea Cortellessa, Emanuele Trevi, Tommaso Pincio, Giorgio Vasta e Francesco Pecoraro.

informazioni

Ci siamo: dopo due anni di avventure, L’orma approda a Torino nella XXVII edizione del Salone Internazionale del Libro, stand G 38 del Padiglione 2. Ci saranno tutti, da Kafka a Baudelaire, da Günter Wallraff ad Annie Ernaux passando per E.T.A. Hoffmann, Bernard Quiriny e un inedito Manganelli musicologo: tutti in carta e inchiostro, e poi ci saremo noi di Via Annia. Torino vedrà anche il debutto di "La terra della prosa", l’antologia dedicata ai 30 migliori esordi italiani dal 1999 ad oggi, a cura di Andrea Cortellessa, arricchita e aggiornata con nuovi inediti contributi. La presenteremo in anteprima a un prezzo speciale per il pubblico del Salone, all’Independent’s corner del Padiglione 1 domenica 11 maggio alle 14.30 insieme ad Andrea Cortellessa, Tommaso Pincio, Giorgio Vasta, Emanuele Trevi e Francesco Pecoraro.

Il volume

Stando a una tradizione non troppo fededegna, gli italiani sarebbero un popolo di poeti (oltre che di santi e navigatori). Di sicuro, non di narratori. Se anzi c’è un pregiudizio condiviso, riguarda la nostra presunta inabilità al romanzo. Ma forse si tratta solo di spostare il punto di vista. E se, al di là dei talenti nazionali, le forme della narrativa restano al centro del campo letterario, è perché non sono più quelle di una volta. Sono vive in quanto cambiano, si adattano ai tempi – e ai luoghi – che mutano. Il nostro è un panorama in forte movimento: che nelle ultime stagioni, against all odds, ha offerto più d’una prova ragguardevole. E allora sarà il caso finalmente di leggerli, i narratori che hanno segnato gli anni Zero – lanciando forti segnali che è ora di uscirne.
Questa antologia seleziona trenta autori, all’esordio dal 1999 ai giorni nostri, e affianca ai testi di ciascuno un’ampia dote di strumenti bibliografici e critici: così da proporsi come libro di lettura e, insieme, di studio. Perché questi due momenti non sono fra loro alternativi, bensì l’uno il nutrimento e lo stimolo dell’altro. Se pretendere di storicizzare il presente condanna al paradosso di Zenone, scopo primario del libro è quello di consentire comunque, a chi lo prenda in mano, un incontro – trenta incontri, anzi. Che nel loro insieme compongono una cartografia attendibile, forse, del futuro prossimo – o del presente remoto – che appartiene a noi tutti. A.C.