«La storia di una singola donna diventa la chiave per attraversare la collettività». Roberto Cociancich
«“Una donna” di Annie Ernaux: la madre, la crescita, la società, la morte». Recensione di Miriam Ballerini
«Cazotte crea mondi e narrazioni fantastici, ma possibili, dando nuovamente voce alla leggenda e al mito». Sara Catalano
«Ferdinand Grimm ha portato avanti il suo lavoro con dedizione nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare e l’odioso pregiudizio nei suoi confronti». Sara Cabitta
«Nawrat fa passeggiare il suo protagonista per la città, per scoprirla, capirla, introiettarla, aiutandolo a conoscere se stesso, la Storia e le storie delle persone che incontra». Chiara Bianchi
«Oskamp lascia che la Storia e le storie entrino dalla porta a vetri dello studio di estetica presso cui lavora». Chiara Bianchi
«In questo libro troviamo l’intensità del folklore popolare unito ai miti di fondazione, alle epiche classiche, sapientemente mescolati ai destini comuni di uomini e donne, alle loro lotte, ai loro sogni, che si intrecciano in racconti corali». Elena Torre
«Con una scrittura lieve e precisa, racconta la sua Berlino malinconica, un nido di voci nostalgiche». Serena Votano
«Il libro è certamente di grande interesse e andrebbe letto anche alla luce degli odierni eventi bellici che ancora una volta contrappongono Est e Ovest». Giovanni Graziano Manca
«Un giallo d'epoca in cui, oltre alla trama e ai colpi di scena, colpiscono le atmosfere e l'ironia». Angelo Ascoli
«Katja Oskamp ci prende per mano e ci conduce in una realtà emotivamente sorprendente, fatta di confidenze, chiacchiere e sorrisi, regalandoci personaggi straordinari». Linda Cester
«Il caso Deruga è fresco nella sua capacità di cogliere le psicologie, è geniale nell’intuizione del giallo giudiziario, è interessante da leggere». Valeria Palumbo
«Matthias Nawrat appartiene a quella schiera di narratori i quali, memori della scrittura onirica di W.G. Sebald, aspirano cogliere i riverberi del passato costruendo una temporalità sfumata e sfuggente». Riccardo Cenci
«Rimasto inedito in Italia per un secolo intero, Prigione testimonia l'urgenza di non rassegnarsi davanti a restrizioni che vorrebbero intaccare la nostra nuda essenza». Cristiana Saporito
«René Barjavel è uno scrittore più di oggi che di ieri. Il suo romanzo legge i nostri abissi che viviamo quotidianamente, sta tutto nelle macerie che lasciamo dopo il nostro passaggio». Nicola Vacca
«Anche l'amore è fantascienza». Su Il Venerdì Angelo Molica Franco racconta Tarendol di René Barjavel.
«Sono storie divertentissime e talvolta struggenti, da cui traspare il grande divertimento dell’autrice, ma anche una grande misericordia nei confronti delle varie voci che si alternano». Claudio Bagnasco
«Le scelte di un uomo che, «tra casa e bottega» (soprattutto bottega), ha ridefinito le coordinate della nostra lingua». Tamara Baris
«Il libro di Pajak spicca per la sua capacità di condurci in territori desolati, in un mondo al limitare del crepuscolo, apparentato con la follia». Riccardo Cenci
«La realtà che Ransmayr ci fa conoscere non è la somma dei suoi oggetti, ma una fitta e intima interconnessione che ci coinvolge e ci dà significato». Carlo Crosato
«Inseguo i reietti. Come Van Gogh, il più grande fallito della storia dell’arte». Davide Brullo dialoga con Frédéric Pajak
«Mai come in questa pittura la retorica degli ultimi, degli appestati, degli esclusi trova una manifestazione definitiva e autentica». Michele Lupo
«Questo romanzo berlinese è un miscuglio ordinato di voci nostalgiche che ci ricordano cosa vuol dire “casa”, e come si fa a tornarci». Sara Catalano
«Nel romanzo di Étienne Kern un sarto volante tra amore e paracadute». La recensione su Libri & notizie.
«L'autrice indaga il rapporto tra passato, presente e futuro, ancora una volta al di là della convenzione e del già detto».
«Un romanzo corale che, con grande intensità narrativa, indaga l’interiorità del singolo e la complessità del rapporto fra l’Est e l’Ovest dell’Europa». Milo Salso