«Un testo puro, essenziale, che non si perde in sensazionalismi e in giri di parole superflui». Alessandra Toni
«Il fantastico perturbante è solamente il velo di finzione che Hoffmann getta sulla spietata e crudele realtà». Federica Nardiello
«L’umorismo è in Brecht il segno di un pensiero che sa lasciarsi spaesare senza farsi travolgere: dalle svolte continue che la realtà storica impone, dalle contraddizioni laceranti che vi si manifestano, dalle urgenze che essa indica». Francesco Fiorentino
«Una selezione accurata che propone i più controversi personaggi, le più originali riflessioni psicologiche, le più eccitanti e paurose narrazioni del maestro tedesco del fantastico». Orazio Labbate
«La forza dell’opera risiede in particolare nell’asciuttezza stilistica con cui l’autrice indaga la permeabilità tra osservazioni di ordine sociologico e momenti di valore più strettamente letterario». Roberto Falconi
«I racconti che compongono questa antologia, mossi da una scrittura effervescente e trascinante, insegnano a guardare la realtà con gli occhi porosi e lucenti del sogno».
«Il cannocchiale marca una distanza, ritaglia allo sguardo uno spazio di sicurezza che protegge: dalle persone, dai luoghi, dagli avvenimenti». Alessia Maria Sciannamblo
«Gli anni non è tuttavia mera rassegna di avvenimenti, né melanconica constatazione di quanto tutto si rinnovi, ma piuttosto tentativo di fare esperienza del tempo che passa». Andrea Maffei
«"Guarda le luci, amore mio" di Annie Ernaux: quando gli ipermercati rivelano la loro umanità». Rebecca Mais
«Sentivo di dover passare attraverso l'immaginazione per vivere la realtà, i luoghi, le persone. Sono diventata scrittrice per radicarmi, orientarmi, interagire». Ilaria Zaffino intervista Emmanuelle Pagano
«Immagini fulminee, che disertano il romanzo tout-court per stare nel paesaggio che è l'ultimo, invisibile, romanzo cancellato». Antonella Cilento
«La maestria dello scrittore emerge proprio nel veicolare il senso della disgregazione, del progressivo precipitare di un mondo nel buio profondo». Riccardo Cenci
«Giocattoli animati, spiriti e musicisti folli che si muovono tra labirinti imperscrutabili e abitazioni immerse in un’atmosfera dark».
«Stanišić ci trascina da una pagina all’altra, in un variopinto collage di racconti fitto di aneddoti, metafore, divagazioni e ritratti». Sergio Albertini
«L’ironia e la scrittura vivace rendono questo piccolo romanzo un antidoto che trasforma, ricompone e ci restituisce la vita». Alice Mammola
«Una storia che è insieme mosaico, quadro d’insieme, e successione di tessere del mosaico stesso, piccoli quadri di una lucentezza quasi ipnotica, ognuno dei quali rappresenta un intero mondo a sé stante». Alessio Fambrini
«Scritti che continuano a parlare del nostro presente con una grande capacità di analisi profonda». Luciana Tufani