“Giuliana Zeppegno esordisce con un romanzo luminoso, pacato, bilanciato nello stile, essenziale nella forma”. Maria Anna Patti
«Un saggio narrativo su i nostri tic da assidui frequentatori del tempio del consumismo». Ernaux tra i migliori libri in uscita a marzo 2022
«Piana e pacata come i territori d’origine del nobile Eduard, la prosa di “La sera sulle case” si avvolge di metafore e di paragoni che richiamano soprattutto sensazioni visive e auditive, ma nascondono anche un’irrequietezza profonda». Giampiero Moretti
«La luce che pioveva è il racconto sincero di una famiglia come tante, è struggente, malinconico, pieno di sentimento». Elisabetta Favale
«La memoria è certamente l’anima fondamentale di questo libro». Giuliana Zeppegno intervistata da Valentina Barile
«In questo libro il gioco è tra natura e se stesso, con rimandi diretti alla propria griglia di richiami».
«Cos’è uno scandalo, nella sua eterogeneità, mette bene in evidenza due elementi appartenenti alla penna e al pensiero di Barthes: da un lato l’attenzione al frammento, dall’altro l’interesse per il soggetto in quanto individuo composito e irriducibile». Roberta Deliso
«La narrazione è ricca di elementi soggettivi e suggestivi, racconti dentro i racconti visti sia con serietà che con ironia, ma mai con sguardo solenne, preferendo invece sottolineare la concretezza delle immagini trasmesse.» Silvia Girotto
«Un libro che avvia la superficie elegiaca del tempo, incoraggia l’evoluzione della nostalgia, conferma l’intimità della corrispondenza materna, nell’accoglienza confidenziale di una eredità esclusiva e privata». Rita Bompadre
«Ed è proprio il senso di isolamento, il castello ne è il simbolo, che caratterizza gli aristocratici personaggi dei romanzi di Keyserling sudditi dell’impero russo, ma di lingua e cultura tedesca, il cui mondo è al crepuscolo». Alessandra Stoppini
«La luce che pioveva è un esercizio del ritorno che rivela la necessità umana di riappacificarsi coi propri tormenti, con le paure di vivere e la percezione di inadeguatezza tra strappi d’ansia e moti interiori». Alice Pisu
«Il ritratto rappresentativo di una generazione messa in difficoltà dal lento naufragio del capitalismo». Marcella Rizzo
«Ne La donna gelata, Annie Ernaux narra, con la sua scrittura chirurgica, priva di orpelli, una storia individuale ma allo stesso tempo collettiva». Elisabetta Severino
«Questa fusione tra autore, lettore e ambiente in un’unica pagina è rara in generale, quanto rarefatta in particolare. Il baricentro dello sguardo è così fisso, indulgente, accogliente». Gaetano De Virgilio
«Il testo di Ernaux è così sincero, così crudo e conciso da non permettere alcuna incertezza». Giulia Becker
«Katharina von Arx ha uno stile brioso che induce a prendere le avversità della vita con leggerezza». Francesca Vitelli
«Ci identifichiamo nel protagonista, che onestamente non è neppure così amabile, perché ci rappresenta, è imperfettamente e caoticamente umano». Federica Avagnano
«La sua vita non è più la narrazione di una storia, ma l’analisi di un sentimento, di uno stato d’animo, di un modo di essere. Di essere donne: ragazze infuocate prima, donne gelate poi». Anna Tosone
«Utile lettura per trovare la strada di casa, quella casa che ci appartiene perché ne siamo artefici e costruttori». Maria Anna Patti
«Dal primo all’ultimo articolo di questo sorprendente volume, estraiamo di Simone de Beauvoir una passione sempre autentica e sincera». Salvatore Marrazzo
«È la ragione di una poetica che tenta di raccogliere i pezzi della storia, vissuta, sognata o forse possibile». Maria Laura Labriola
«L’autrice analizza i cliché, i comportamenti, i giudizi e i diversi trattamenti riservati ai due sessi in ambito educativo, universitario, sessuale, familiare, lavorativo». Maria Cristina Bozzo
«Bärfuss ci chiama ad essere testimoni di questa caccia angosciosa, ossessiva, interminabile, eppure da subito destinata alla sconfitta e a mutarla di segno, per effetto di un’amarissima trasvalutazione dei valori, in letteratura». Lorenzo Mari
«Eduard Von Keyserling descrive paesaggi suggestivi e colmi di colore, portando con dialoghi serrati ad un romanzo corale fatto di duelli, amori e sentimenti mai realmente dissolti». Marta Elena Casanova
«Un realismo anticapitalista che si fa leggere alla velocità della luce mentre il cuore manca il suo battito». Daniele Ferriero
Lo scrittore Marino Magliani parla di ‘diserzione’, un sigillo impresso a fuoco sulla sua esistenza già dalla nascita e tema centrale del suo romanzo.
«Le bislacche vicende di questo ceto privilegiato arroccato nei suoi castelli, tra impressionanti latifondi e foreste innevate per molti mesi l’anno, sono la carne, la morte e il diavolo dell’opera in prosa di Keyserling». Enrico Arosio
«Keyserling racconta il crepuscolo di un intero mondo, analizzando con finezza la complessità d’animo dei personaggi». Michela Marzano
«L’universo Roland Barthes è ancora tutto da esplorare, il suo pensiero è uno dei pochi oggi a offrire intuizioni per leggere e vivere questa nostra assurda contemporaneità.» Nicola Vacca
«Credo che l’inattualità di Barthes sia estremamente attuale per comprendere certi limiti della contemporaneità che viviamo.» Filippo D’Angelo intervistato da Valentina Barile
«Niente fronzoli, nessun espediente narrativo, solo il potere delle parole che si mescolano alla perfezione in frasi di una verità assoluta.»
«Gli eventi e i sentimenti narrati appartengono a tutti e a ciascuno e finiscono di essere di esclusivo appannaggio dell’autrice.» Beatrice Tauro
«Un romanzo completo, che analizza la vita della protagonista e la sua psicologia, fa entrare il lettore nella spirale in cui si troverà Cora e dalla quale uscirà con una sconfitta che cambierà completamente e per sempre la sua vita».