«“Tito Anatomia Fall of Rome” è allora un testo complesso, che si muove su più livelli e che necessita - anzi, pretende - una rilettura al fine di cogliere tutti i piani d’analisi che si fondono nella narrazione.»
«Keun descrive, con straordinaria coscienza, quella trasformazione della donna in persona che si compirà di lì a qualche anno, mostrando anche un’indiscutibile consapevolezza del proprio tempo.»
Un uomo che esprime la sua unicità nella distensione molteplice dei suoi atti letterari è destinato a passare attraverso i secoli per parlare all’animo di ognuno di noi.
«Il cineasta tedesco illumina con cura i contorni di vicende marginali, poco note e sempre ricche di dettagli, permettendo di intuire la drammaticità delle dinamiche interne al fare-cinema.» Alessandro Vergari
«Lo stile è intimistico, struggente, evocativo, a tratti nudo e lucido come una lama. Non è solo racconto autobiografico personale, è metafora collettiva dell’alterità generazionale e corale, costellata di numerose citazioni letterarie.»
Non avere intenti morali né edificanti e voler fornire alle proprie lettrici figure a tutto tondo, non modelli da imitare, ma personaggi complessi senza aver paura di pretendere qualche sforzo intellettuale in più.
«Questa edizione compensa il ritardo italiano grazie alla sua curatela. La traduzione si rivela all’altezza del testo e nella sua introduzione Marco Federici Solari ne dà un’esauriente inquadratura sotto l’aspetto biografico, filologico e concettuale.» Gerhard Friedrich
Romanzo di formazione virato al femminile, anche le botte, le urla e le fughe virate al femminile. Uniche presenze maschili sono l’effimero padre alcolizzato, protagonista di una breve apparizione sbiadita, e il fratellino allampanato, vittima inerme e quasi muta dell’implosione della famiglia.
«Estremamente incisiva, l’identità autoriale di Müller trova la propria compattezza in una densità stilistica e poetica ove l’uso della parola abbraccia per vocazione il lirismo e, allo stesso tempo, lo disconosce come strumento autoritario ed elitario.»
«Un linguaggio conturbante, ipnotico, arcano (il testo a momenti sembra vivere di vita propria, quasi ribellandosi all’autore), che ridefinisce l’idea stessa di favola.»
«Una spirale di ossessione sentimentale e spaesamento emotivo che azzecca una fruttuosa distanza dai cliché del melò.»
«L’attenzione al linguaggio, specialmente alle parole, è centrale nel definire la distanza che separa l’universo culturale del padre dalla sfera in cui sta radicando e prendendo forma l’identità della figlia, il suo profilo intellettuale e borghese. L’evoluzione della ragazza, e così il superamento della soglia sociale che la porta un gradino sopra ai genitori, supera infatti la cortina dell’apparenza posticcia con e nel linguaggio.»
La centralità del corpo, una certa declinazione del comico (assai avverso allo humour nero di stampo romantico-surrealista) attratto dal paradosso, dalla sospensione del logo-centrismo: così l’attenzione al mimo, al parodico e al carnevalesco.
Un’altra piccola gemma nella preziosa collana I Pacchetti de L’Orma. Non si tratta, ovviamente, dell’epistolario amoroso completo di Friedrich Nietzsche, ma di pagine scelte, anche solo biglietti, a volte semplici bozze che non sono mai state inviate. Il curatore, Matteo Anastasio, parte dal 1876 quando il filosofo ha trentadue anni per arrivare agli anni tragici della follia.
Andrea Pomella ci racconta che attraverso queste lettere assistiamo a un’emersione di modernità a tratti sorprendente, considerato il periodo storico in cui si collocano, che fanno di Anna Kuliscioff uno dei pensatori più lucidi, intraprendenti e avveduti della sua epoca.
«Ricorda forse il Georges Perec di “Je me souviens”: ma dove il grande oulipiano lavorava per enumerazione, nella vertigine della lista e nell’accumulazione caotica, Ernaux riordina i frammenti in un sistema che alla fine ha un senso, e quel senso è la persona che ricorda, nello specchio di tutte le altre che condividono gli stessi ricordi.»
«Pur essendo caratterizzati da una forte vena umoristica i racconti hanno la capacità di spingere il lettore a riflettere su aspetti della contemporaneità che sono ancora molto attuali, e che vengono messi alla berlina con uno stile satirico ma mai stucchevole.»
«La storia di una donna che vuole vivere la sua vita, i suoi amori e le sue passioni sfidando pregiudizi e convenzioni della sua epoca.»
Della inimitabile anche molto imitata Jane, "Niente donne perfette, per favore" contiene una scelta di lettere da cui emerge tutta l'ironia e l'irriverenza della scrittrice.
Anna Kuliscioff era innamorata della libertà, non in senso astratto ma anche nella sua forma concreta, e quindi non era disposta a dipendere da un uomo.
«Brecht ha fatto molto di più che ridicolizzare gli intellettuali e le scelte politiche della sua epoca: è riuscito a consegnare ai posteri la lungimirante caratterizzazione dell’erudito ruffiano dei potenti e della costante dialettica tra due élite, quella politica e quella culturale, che inevitabilmente influenzano le vicende di un Paese in ogni epoca storica.»
«Colpisce, nel romanzo, la progressiva evoluzione della lingua, che da sincopata, involuta, infantile e netta si fa via via, di pari passo con la maturazione della protagonista, cogitabonda, articolata, e raggiunge vertici di alta poesia e abbaglianti intuizioni.»
«Gilgi, da piccola donna precisa e ordinata, si trova in balia di sentimenti che non sa gestire, scissa tra ciò che vuole essere e ciò che si aspetta la società.»
«Aymé a queste novelle ha saputo ridare il valore originario di siffatte forme narrative in quanto tali, per l’appunto, ossia indulgenti apologhi morali in cui le debolezze umane vengono stigmatizzate ma mai vilipese.»
«Una narrazione potente, articolata, simbolica, mistica, lirica e insieme drammatica, in cui la forza e il dinamismo della parola, la capacità salvifica, demiurgica e generatrice dell’immaginazione, la valenza filosofica della natura delle cose danno vita a un puzzle caleidoscopico, che sfugge a ogni costrizione, genere e definizione, e lascia inevitabilmente senza fiato.» Gabriele Ottaviani
Marco Cicala in una frizzante intervista a Franco Cordelli, dove si parla di graffiti, poeti, romanzieri, romanzi vivi e morti, frigoriferi vuoti e di "Proprietà perduta".
«Le voci, i commenti, le foto, gli inventari interminabili, il vociare che fa da sfondo alle nostre vite, finiscono per diventare così gli strumenti di una rivolta lenta e senza armi contro l’eterno presente di un “mondo di oggetti senza soggetti”.»
«Volodine è già canonizzabile, perché risponde “presente” a una delle angosce più marcate degli intellettuali e dei critici di questo tempo: nel mare magnum dei tanti autori pubblicati, è necessario avere una voce nitida e originale.» Matteo Fontanone
«È un libro che contiene molti libri; che usa e mischia satira, parabola filosofica, aneddoto, barzelletta, aforisma, racconto.» Francesco Fiorentino
Secondo Marco Belpoliti, Gianni Celati per quasi quarant'anni è stato un prezioso sismografo, registrando in anticipo i sommovimenti che attraversavano la cultura e la società italiana.